La Scià Lola

(Credits: Accademia Urbense Ovada; Annuncicdn.it)

 La Scià Lola

Il personaggio cardine su cui ruota tutta la storia del Parco di Villa Gabrieli è anche quello di cui si hanno meno notizie. Eppure fu proprio questa giovane signora all'origine dalla nascita di questo splendido angolo verde ovadese e fu lei che visse per molti anni nella Villa e nel suo parco in stile Liberty, realizzato per lei da Attilio Odero e progettato fin nei minimi particolari da Michele Oddini.
Dolores Gabrieli Oses (questo era il suo nome, la vedete in foto accanto a sua madre) era la discendente di una famiglia veneta emigrata nell' Ottocento in Argentina. Là, ancora giovanissima, aveva sposato un celebre avvocato (che di cognome faceva Oses, da qui il doppio cognome) da cui, nel 1897, aveva avuto un figlio. Dopo aver divorziato, Dolores era rimasta sola con il figlio e con la madre.
L'incontro con Attilio Odero avvenne in occasione di uno dei frequenti viaggi che quest'ultimo faceva periodicamente in America Latina e ben presto tra Attilio e Dolores nacque una forte amicizia che si trasformò altrettanto velocemente in affetto.
Attilio voleva accanto a se la sua Dolores ma, come spesso accade in questi casi, bisognava aggirare un grande ostacolo, che nella fattispecie era rappresentato dalla moglie di Odero, la genovese Teresa Questa, esponente di una nobile famiglia genovese che ha annoverato nella sua storia diversi notevoli musicisti, e che con lui abitava all'indirizzo di Corso Magenta 54.
La soluzione al problema venne suggerita dall'Architetto Oddini, che conosceva Odero per le sue prime progettazioni che aveva effettuato in Genova e che erano state molto apprezzate, il quale suggerì di creare una villa ed un parco in Ovada, realizzando così una specie di "buen retiro", cioè un luogo appartato e tranquillo facilmente raggiungibile da Genova ed adeguatamente discreto, dove Dolores e la sua famiglia potessero vivere ed essere agevolmente raggiunti da Odero. La soluzione era molto opportuna sia per Odero, che trovava così una sistemazione per i suoi affetti extra-coniugali, che per Oddini, che aveva così la possibilità di sbizzarrire tutta la sua fantasia e la sua creatività in un progetto assolutamente libero da qualsiasi costrizione che, senza alcun dubbio, può essere considerato il suo capolavoro. In effetti, se guardiamo alle tante opere progettate da Michele Oddini durante la sua carriera, in nessun altro caso possiamo trovare così magistralmente espresse le sensazioni estetiche della sua personalità e della sua creatività. Sempre "costretto" da esigenze di spazio, utilizzo e finalità diverse, Oddini è veramente "libero" di progettare come gli pare solamente ad Ovada, nella Villa Gabrieli e nel suo parco. Ed i risultati si vedono.
Per la realizzazione della villa e del parco Oddini sceglie un appezzamento di terreno che si trova a fianco della sua proprietà, un terreno coltivato a vigneto dell'estensione di circa ventimila metri quadrati di proprietà della famiglia Gandini che è stato da poco tempo "contornato" da due nuove strade appena realizzate, via Carducci e via Ruffini. La zona è relativamente fuori dal centro della città e, grazie alla realizzazione delle nuove strade, sta diventando proprio in quel periodo una zona residenziale dove già si sono realizzate alcune ville e case di famiglie facoltose. La costruzione della nuova Villa e del Parco daranno ulteriore importanza alla nascita del nuovo quartiere.
Dal 1910 al 1913 la villa ed il suo parco vengono costruiti e così Odero può far venire in Italia Dolores, il figlio e la madre, che si installano nella villa, dove conducono un'esistenza che per quei tempi si potrebbe definire molto agiata e la Signora Dolores viene subito definita, secondo la tradizionale usanza ovadese, con un soprannome: Scià (Signora) Lola (diminutivo di Dolores).
Non si hanno notizie ufficiali sul periodo di permanenza della Scià Lola in Ovada. Ci sono, invece, molte "leggende metropolitane" derivate da racconti di persone che all'epoca ebbero rapporti con loro. Si parla di molte feste che venivano date in villa e nel parco, si vocifera di ambigue tresche tra diversi personaggi che frequentavano la villa e, inevitabilmente, di torbide ed equivoche relazioni. Al netto di tutte le "voci di popolo", che sempre racchiudono una buona dose di invidia sociale, rimane il fatto -e questo è certo- che la Signora Dolores fu molto sensibile alle problematiche dei fanciulli ovadesi di quel tempo. E' cosa nota, probabilmente per l'età del figlio e delle sue frequentazioni in ambito scolastico, che alla domenica pomeriggio era solita pagare il cinematografo (che si svolgeva presso il teatro Splendor) ai ragazzi per poi invitarli nel parco, dove offriva loro la merenda a base di pane, burro e marmellata. E' altrettanto noto che in diversi casi ella abbia contribuito finanziariamente al proseguimento degli studi di ragazzi meritevoli ma economicamente svantaggiati i quali poterono completare il percorso scolastico grazie al suo aiuto.
 La Scià Lola Al fianco della Scià Lola e di sua madre si poteva spesso vedere l'architetto Michele Oddini (lo vediamo nella fotografia accanto alla Signora Dolores -evidenziata- e la madre, che siede al volante di un'imponente vettura, probabilmente una Napier 50-60 HP, uscita dagli stabilimenti San Giorgio di Sestri Ponente), che nei periodi liberi dalla sua attività veniva a passare qualche giorno di riposo nella sua villa attigua al parco (anzi, pare che a quei tempi non esistesse la recinzione interna tra le due proprietà e che Villa Oddini e Villa Gabrieli formassero un'unico grande parco); questa frequentazione, di fatto assai assidua, ha fatto sorgere il sospetto che tra Michele Oddini e la Scià Lola (oppure sua madre) ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia. Non lo sappiamo e, ovviamente, non lo vogliamo sapere.
La famiglia della Signora Dolores visse per molti anni nella Villa, fino a che, per cause non note, si trasferì. Non sappiamo se all'allontanamento abbia contribuito la scarsissima presenza in Ovada di Odero (il quale era sempre impegnatissimo ed in giro per il Mondo a causa degli affari) oppure se altre vicende abbiano portato alla partenza.  Telefono Doglio Sta di fatto che verso la fine degli anni Venti del Novecento troviamo la Signora Dolores a Milano presso una sua parente e dove sposerà l'industriale Doglio, di origini monferrine, che produceva e forniva alla Società Telefonica Interregionale Piemontese E Lombarda (STIPEL) i primi modelli di telefono automatico con disco combinatore (nella foto un telefono automatico Doglio-STIPEL del 1929).
Ritroviamo infine la Signora Dolores Gabrieli Doglio a Roma dove, nel 1935, si spegne, lasciando, unitamente ad Attilio Odero, in eredità alla città di Ovada la splendida villa ed il meraviglioso parco che, in suo ricordo, vengono denominati "Villa e Parco Gabrieli".