Attilio Odero

(Credits: Accademia Urbense Ovada; Sistema Archivistico Nazionale - Archivi d'Impresa; IPSIA Odero Genova; Archivio Senato della Repubblica; Touring Club Italiano)

 Attilio Odero

Attilio Odero è il personaggio fondamentale nella storia del Parco di Villa Gabrieli, poichè fu lui a farlo realizzare negli anni dal 1910 al 1913.
Attilio Odero nasce a Genova il Primo Gennaio 1854 ed è figlio di un imprenditore commerciale, Nicolò, che nei primi decenni dell'Ottocento svolge attività di import-export di carbone. Nel 1871 la ditta di Odero (che si chiamava "Nicolò Odero fu Alessandro & C.") acquista un cantiere navale di Sestri Ponente e l'anno successivo il giovane Attilio, appena diciottenne e fresco di diploma di Istituto Tecnico, vi entra a lavorare come impiegato nell' Ufficio Amministrazione.
Gli ultimi decenni del XIX secolo presentano notevoli difficoltà per la cantieristica navale italiana (e genovese in particolare) poichè l'evoluzione tecnica industriale di quegli anni vede sempre più prevalere la richiesta di navi con scafo in ferro rispetto a quelle fino ad allora costruite con scafo in legno. Per rimediare ad una situazione difficile, Attilio Odero, che nel frattempo è diventato Direttore Tecnico della ditta, decide di imprimere una svolta all'attività, trasformando radicalmente il suo cantiere navale e dotandolo di bacini di carenaggio in muratura di grandi dimensioni, indispensabili per poter costruire scafi in ferro, che a quell'epoca erano molto richiesti non solo dalla neonata Marina Militare del Regno d'Italia, ma anche da diversi altri Paesi Europei e dell'America Latina.
In seguito a quest'innovazione, nel 1885 il cantiere navale di Odero risulta essere diventato uno dei rarissimi cantieri navali italiani in grado di produrre scafi per navi (sia civili che militari) in ferro. A questa particolarità il cantiere Odero unisce anche la capacità di realizzare in proprio i motori per tale tipo di navi, poichè nei decenni precedenti, caratterizzati dalla crisi cantieristica, Odero aveva rivolto la sua attività anche alla produzione di pompe e caldaie ad uso navale.
L'ultimo decennio dell'Ottocento rappresenta il punto di svolta per il cantiere Odero.
Dapprima, per evitare di dover acquistare all'estero gli arredamenti per le sue navi, Attilio Odero nel 1895 entra in società, acquistandone un considerevole numero di azioni, con la ditta, sempre genovese, "Piaggio & C.", specializzata nella produzione di arredi navali e di cui è rappresentante il cognato di Odero, Rinaldo Piaggio. In questo modo il cantiere Odero è praticamente in grado di costruire pressochè interamente "in casa" le sue navi.
Nel 1896 Odero ottiene dal Comune di Genova l'autorizzazione a gestire il grande cantiere navale posto alla "Foce", un cantiere molto grande dotato di ben cinque bacini di carenaggio in muratura che consentivano di "armare" scafi lunghi oltre 150 metri. A quel punto la ditta cambia nome e diventa "Nicolò Odero & C." e, a questo punto, si può parlare non più di "cantiere", bensì di "Cantieri Navali Odero".
Infine, proprio alla fine del secolo, nel 1899, avviene l'operazione finanziaria più significatva che consentirà ai cantieri Odero di diventare i più importanti cantieri navali italiani per circa un trentennio. In quell'anno, infatti, Odero, insieme ad un'altra importante ditta Cantieristica italiana, il Cantiere Navale "Fratelli Orlando" di Livorno (fondato nel 1866 da quattro fratelli di origini siciliane, Luigi, Salvatore, Paolo e Giuseppe Orlando), entra prepotentemente nel capitale azionario della ditta "Alti Forni Acciaieria e Fonderia di Terni", fondata nel 1884 dal veneto Vincenzo Breda e che in quel periodo era la maggiore industria siderurgica italiana. In questo modo i Cantieri Odero si assicurano anche la produzione in proprio dei semilavorati in ferro e acciaio (che in precedenza dovevano essere acquistati anche all'estero) necessari per la costruzione degli scafi, diventando totalmente autonomi ed in grado di realizzare interamente "in casa" le proprie navi.
Il Novecento si apre con i cantieri navali Odero in posizione di assoluta preminenza non solo in Italia, ma anche a livello mondiale. Nel 1908 si compie l'ultimo atto di consolidamento finanziario ed operativo di questa ditta, dettato soprattutto dalla necessità di realizzare in proprio non solo intere navi ad uso civile, ma anche le navi militari, per le quali bisognava acquistare da fornitori esteri gli armamenti (che erano lunica cosa che i cantieri Odero non erano ancora in grado di produrre). Nel 1908, tramite la controllata Acciaierie di Terni, Odero costituisce una nuova società mediante una joint-venture con la ditta britannica Vickers, costituendo la "Vickers-Terni", che a Melara (La Spezia) realizzerà un grande complesso industriale per la produzione di artiglierie sia navali che terrestri.
Nei primi decenni del XX secolo Odero esplora anche altre possibilità imprenditoriali. Nel 1906, insieme a Rinaldo Piaggio (suo cognato e rappresentante della Piaggio di cui abbiamo già parlato in precedenza) costituisce una ditta specializzata nella produzione e riparazione di carrozze ferroviarie, società che nei decenni successivi si rivolgerà anche alla produzione aeronautica (ancora oggi attiva con il nome di "Piaggio Aerospace"). Nel 1904 fonda, come azionista di maggioranza, la "San Giorgio S.A." per la produzione, in collaborazione e su brevetto della britannica "Napier", di automobili. Dopo pochi anni ed un centinaio di automobili prodotte, Odero "riconverte" la San Giorgio per la produzione di dispositivi tecnico-ottici di precisione (in particolare nel campo della telemetria) e poi, negli Anni Venti del secolo scorso, come azienda produttrice di attrezzature varie sia per la casa (lavatrici, impianti elettrici, elettrodomestici) che per altri utilizzi sia civili che industriali.
Ancora nel 1906, grazie all'acquisizione di ulteriori realtà cantieristiche navali, nascono i "Cantieri Navali Riuniti", che consentono a Odero, insieme alle sue consociate, di avere cantieri navali anche a La Spezia, Ancona e Palermo.
Il primo ventennio del Novecento proietta Attilio Odero all'apice della notorietà industriale italiana, con sempre maggiori frequentazioni e contatti con il mondo finanziario e politico romano, con cui intreccia contatti e relazioni che gli consentono di ottenere importanti commesse statali, in particolar modo per la fornitura di navi da guerra alla Regia Marina Militare.
In quegli anni, Attilio Odero effettua anche diversi viaggi in svariati Paesi del Mondo ed è proprio in occasione di uno di questi viaggi in Argentina che, nel 1910, conosce Dolores Gabrieli Oses, una giovane vedova di cui si innamora, che farà venire in Italia e per la quale farà costruire, in Ovada, la Villa Gabrieli ed il suo Parco.
Dopo il Primo Conflitto Mondiale, durante il quale le aziende di Odero lavorarono soprattutto per supportare lo sforzo bellico italiano, anche queste aziende, come tutte le altre del Paese e come tutta la popolazione, iniziarono a soffrire per i prodromi della grande crisi economica mondiale che scoppierà poi nel 1929.
Nel 1919 anche Attilio Odero, con altri rappresentanti genovesi della borghesia industriale, inizia a sostenere il nascente movimento fascista, riconoscendosi nelle idee proposte dal settimanale conservatore genovese "L'Azione" e sostenendolo anche finanziariamente.
L'incombente crisi mondiale degli Anni Venti del Novecento vede le aziende di Odero costrette ad una riorganizzazione aziendale che porta a diversi accorpamenti, dapprima con la nascita, nel 1926, della ditta "Cantieri Navali Odero", poi con l'acquisizione totale della Vickers-Terni, che diventa "Odero-Terni" ed infine, nel 1929, con la fusione completa delle diverse aziende nella "O.T.O. - Odero-Terni-Orlando", che incorpora la produzione di navi, macchinari ed artiglierie. Nello stesso anno viene dismessa la produzione genovese, con lo smantellamento dei Cantieri (nel 1929 quello della Foce e nel 1936 quello di Sestri Ponente).
La storia industriale di Attilio Odero vede il suo termine nel 1933. In quell'anno l'I.R.I. (Istituto per la Ricostruzione Industriale), che era stato fondato nel 1929 come ente temporaneo per il salvataggio di banche ed imprese colpite dalla crisi, stipulando una convenzione con le tre maggiori banche d'affari italiane di quei tempi (Banca Commerciale, Banca Nazionale di Credito e Banco di Roma), ne acquisisce tutte le partecipazioni industriali, diventando -in pratica- proprietario di quasi un quarto del capitale azionario delle imprese italiane, comprese quelle di Attilio Odero.
Da quel momento Odero si trova nelle condizioni di "pensionato di lusso" e, forte di un notevole capitale accumulato negli anni fiorenti della sua attività, dedica gli anni successivi alla sua città, dove nel 1936 crea a suo nome una Fondazione con fini assistenziali alla quale, quando morirà nel 1945, lascerà il suo intero patrimonio, fondando anche uno dei più importanti e prestigiosi Istituti Professionali Italiani, che ancora oggi, sotto il nome di "I.P.S.I.A. Attilio Odero", forma i migliori tecnici nei più disparati campi dell'offerta formativa, dall'elettronica alla termoidraulica, dall'informatica alla motoristica, dall'impiantistica alle energie alternative.
Nell'Agosto del 1944 Attilio Odero, che era anche stato nominato Senatore del Regno nel Maggio 1929 (carica che eserciterà fino al 17 Maggio 1940, quando il Parlamento verrà abolito dal Fascismo), viene indagato e deferito per essere stato responsabile, come Senatore, di "aver mantenuto il Fascismo e resa possibile la Guerra sia con il voto che con le azioni individuali di propaganda esercitate fuori e dentro il Senato". Non potrà però essere giudicato poichè il 11 Maggio 1945 muore ed il suo fascicolo viene chiuso il 27 Luglio dello stesso anno con Ordinanza di non luogo a procedere per decesso dell'imputato.
Delle imprese di Odero confluite nell' I.R.I. (nel frattempo convertito da ente provvisorio ad ente permanente e poi confluito nell'attuale Finmeccanica) rimangono la "O.T.O. Melara" di La Spezia, che ancora oggi produce armamenti, diverse ditte omonime derivanti dalla liquidazione della vecchia San Giorgio e che sono attive in settori diversi della produzione industriale ed alcune altre ditte che, con diverse denominazioni, hanno avuto origine dalle successive liquidazioni e smembramenti delle originarie aziende che facevano parte dell'impero finanziario di Attilio Odero.

 Piroscafo Concordia

Della miriade di navi uscite dai cantieri Odero ne rimane oggi solo una. Si tratta del Piroscafo "Concordia", varato nel 1926 per la navigazione sul Lago di Como. Si tratta di una bellissima imbarcazione, recentemente interamente restaurata, con macchina a vapore originale (integrata attualmente con nuovi motori diesel) e propulsione a pale. Questo gioiello, nello stile Liberty caratteristico dell'epoca, è ancora oggi in regolare servizio di linea sul lago nei mesi di Luglio e Agosto ed è disponibile anche per il noleggio per eventi privati.
L'ultima eredità di Attilio Odero la troviamo, infine, qui in Ovada. Si tratta della "Villa Gabrieli" e del suo splendido parco.